L’ambientamento

Crediamo che un buon ambientamento necessiti un distacco e un adattamento graduale attraverso la mediazione del genitore e un rapporto di continuità tra scuola e famiglia. A tal fine, l’inserimento (o ambientamento) viene preceduto da un colloquio con la famiglia in cui sono presenti la coordinatrice e l’insegnante di riferimento. L’incontro ha il duplice obiettivo di avviare un rapporto di conoscenza e fiducia reciproca fra adulti e di passaggio di informazioni sullo sviluppo e sulle abitudini del bambino.

L’esperienza ci insegna che la durata dell’ambientamento non può essere definita in partenza in quanto essa varia in relazione alle specificità di ciascun bambino, ai suoi bisogni, alle sue abitudini, al “giusto tempo” che a lui occorre per esplorare, conosce, familiarizzare con i nuovi spazi, i nuovi giochi, nuovi compagni e per stabilire una relazione emotivamente significativa con l’insegnante.

A settembre, nel primo giorno di frequenza, prevediamo la festa dell’accoglienza nella quale genitori, bambini ed insegnanti vivono un’esperienza di gioco e di esplorazione del nuovo ambiente. Nei primi giorni il genitore accompagna il bambino in struttura e resta con lui tutto il tempo supportando le sue esplorazioni in relazione agli ambienti, ai giochi, agli altri bambini e alle insegnanti.

Da un punto di vista organizzativo gli inserimenti vengono fatti a piccoli gruppi allo scopo di garantire la giusta attenzione ai bambini nuovi; non alterare l’equilibrio della classe già formata; dare la possibilità ai genitori di condividere questa esperienza con altri. Per i bambini già frequentanti si prevede allo stesso modo una gradualità nel reinserimento, la presenza del genitore nella prima mezz’ora e per la prima settimana un orario di permanenza ridotto.