L’ambientamento

La visione che abbracciamo pone il bambino al centro valorizzando il suo ruolo attivo nella costruzione e nell’acquisizione del sapere e del capire, visione che si ispira a Loris Malaguzzi, fondatore della filosofia educativa di Reggio Emilia che nella poesia-manifesto “Invece cento c’è”, descrive le bambine e i bambini come esseri umani attivi e competenti, portatori di forti potenzialità di sviluppo in grado di crescere nella relazione con gli altri.

L’ambientamento comporta per le famiglie il bisogno di alleggerire piccole grandi ansie che derivano dall’esperienza del “distacco” dal proprio figlio, un delicato momento dal quale dipendono le future relazioni di fiducia.

La durata dell’ambientamento varia in relazione alle specificità di ciascun bambino e tiene conto dei suoi bisogni, delle sue abitudini e del “giusto tempo” che a lui occorre. I primi giorni il genitore accompagna il bambino e resta un po’ di tempo con lui sostenendolo nelle esplorazioni e nelle relazionali. Con gradualità (di mezz’ora in mezz’ora) si allunga l’orario di permanenza del bambino e si riduce nel contempo la presenza del genitore.

Da un punto di vista organizzativo gli ambientamenti avvengono in piccoli gruppi (2-3 bambini), questo consente di offrire la giusta attenzione ai bambini nuovi, sostenere l’equilibrio dei bambini già frequentanti ed offrire la possibilità ai genitori di socializzare la propria esperienza attraverso l’incontro con altre famiglie. Anche per i bambini già frequentanti si prevede una gradualità nel riambientamento, la presenza del genitore in sezione nella prima mezz’ora e per la prima settimana un orario di permanenza ridotto.